A Nagatoro, piccolo paesino di 8000 anime, sperduto in una valle nella prefettura di Saitama, c’è un Onsen che ricorda l’Overlook Hotel di Shining.
Sono finito lì perché degli amici giapponesi mi avevano costretto. Secondo loro dovevo provare l’ebrezza delle calde acque termali e purificare la mia anima in una tinozza di legno.
Però potevano dirmelo che in questo soggiorno avrei anche potuto rischiare di fare un bagno di paura.
Era uno dei miei primi viaggi e ancora non sapevo nulla degli Yokai: i fantasmi giapponesi per me erano tutti come Sadako di The Ring, pallidi, con candide camice da notte e unti capelli neri davanti gli occhi. Ma intorno alle terme non c’erano pozzi e il rischio di vederne qualcuno spuntare da lì era scongiurato.
Passeggiando però lungo le rive del fiume Arakawa, dove si può anche fare una simpatica gita in barca, ho notato cartelli che avvertivano di non stare troppo vicino alle sponde per non rischiare di essere tirati giù dai Kappa.
I Kappa sono mostri simili a tartarughe che vivono nei laghi e nei corsi d’acqua e che sono ghiotti di interiora umane.
Sì, c’era scritto proprio così.
Mentre nel resto del mondo quando c’è un pericolo ti fanno venire l’ansia con cartelli giganti e lettering rosso sangue che ti avvertono di un rischio concreto, qui a Nagatoro ti invitano alla prudenza paventando onirici incontri.
E non è detto poi che tu muoia affogato, perché magari quello si prende bene e preferisce giocare o buttare con te i pezzi di pane alle paperelle e vederle strozzarsi con le molliche bagnate. :-P
La mia amica giapponese non era tranquilla, per lei alcuni mostri esistono davvero, anche se preferisce non parlarne.
Ad esempio non mi ha mai portato di sera sul lungo mare di Kamakura, perché lì sono morti un sacco di soldati e quindi di notte tutti i fantasmi ritornano per darsi mazzate. E guardarli menarsi mentre si mangia un gelato non è carino.
Non fanno paura i mostri giapponesi. O almeno non tutti. Ho cercato di capire qualcosa di questi Yokai insistendo con lei, ma essendo una fifona non mi ha mai raccontato bene di queste figure mitologiche.
“Kappa cattivo tocca sederi”
Infatti oltre ad apprezzare la carne umana, va pazzo anche per le curve femminili. Però dice la leggenda che sia anche un mostro educato e che spesso abbia aiutato viandanti e persone in difficoltà. Una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde con le squame.
Fun fact molto carina sui Kappa.
Per insegnare ai bambini a fare l’inchino, i genitori tirano in mezzo questi famosi mostri acquatici.
Fare il tradizionale gesto di omaggio è un furbo stratagemma per difendersi da loro.
I Kappa infatti hanno sulla testa una cavità con dell’acqua, che serve per dargli energia quando sono sulla terra ferma.
Essendo bestioline gentili risponderanno senz’altro con cortesia al saluto rovesciando così la fonte della loro forza.
La buona educazione è sempre un’arma vincente.
I libri di Benjamin Lacombe raccontano di questo e di altri Yokai dell’underworld giapponese e lo fanno in maniera delicata portandoci in un viaggio che non fa paura.
L’Ippocampo Edizioni insieme a Tenoha Milano celebrano il talento dell’illustratore francese con una mostra personale dove esplorare il mondo di sotto fatto di spiriti, teste mozzate parlanti, onde anomale e volpi mutaforma.
C’è un ponte rosso all’ingresso dell’esposizione e una voce suggerisce di non attraversarlo. Non ascoltatela.
Solo così potrete scoprire il talento di Benjamin e la fantasia dei giapponesi che hanno inventato storie stupefacenti e orrorifiche la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Gtvb
FANTASMI E SPIRITI DEL GIAPPONE
Un Evento Organizzato da Tenoha Milano in partnership con L'Ippocampo Edizioni.
Direzione Creativa: Laura Micalizzi
TENOHA Milano
Via Vigevano 18 (metro M2 Porta Genova)
info@tenoha.it
fantasmi.tenoha.it
COVER: ©Benjamin Lacombe/Tenoha Milano
Foto: Cinzia Tarletti