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    HIROSHIMA (La storia di Junko Morimoto)

    Aveva 13 anni Junko quando la bomba di Hiroshima scoppiò il 6 Agosto 1945 a meno di due chilometri da casa sua. Era una studentessa che viveva ascoltando le sirene antiaeree. Quella mattina però non stava bene, aveva mal di stomaco, quasi un presagio.

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    ABNORMAL ODAIBA

    Uno dei motivi per cui mi piace il Giappone è il decoro. Il decoro delle persone, dei pacchetti regalo e di qualsiasi altro oggetto che abbia bisogno di una decorazione. Ricordo cellulari addobbati come alberi di Natale o unghie ornate da piccoli oggetti quasi impercettibili all’occhio umano.

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    I FANTASMI DELLO TSUNAMI

    Lo hanno chiamato in vari nomi. C’era quello romantico, “Cuore del soldato”, che poi è diventato “Shock da conchiglia” e infine il banale “Fatica da battaglia”. Ora è semplicemente stress post traumatico, ma per Kaneda è solo tristezza.

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    IL GIAPPONE È UN PAESE SICURO

    È vero. A Tokyo io e la mia amica Piera dormivamo con la finestra spalancata e la porta aperta, come si usava una volta anche da noi al Sud, almeno così mi raccontava mia nonna. In Giappone se dimentichi qualcosa sul treno stai pur certo che tutta la città si mobiliterà per farti ritrovare il tuo oggetto smarrito

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    TOKYO2020 +1 (e le mascotte invidiose)

    Ho chiesto alla mia amica giapponese Mia san se in questi giorni a Tokyo si respira un po’ di aria Olimpica, ma la sua risposta è stata secca e senza troppe giustificazioni: “Non esco perché cerco di non creare assemb…come dite in Italia?”

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    RAPSODIA IN AGOSTO

    ittle Boy e Fat man, questi erano i criptonomi delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’Agosto del 1945. Nomi innocui che nascondevano un presagio triste per la storia dell’umanità e che nessun giapponese riesce ancora a dimenticare.

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    IL TESTIMONE DI IKEBUKURO

    I supermercati giapponesi sono un piccolo paradiso colorato. Assomigliano alle dei Mio Mini Pony. Il cibo da asporto sembra cucinato per un Chihuahua, le etichette sono chiassose e fluorescenti e i biscotti ricordano delle crocchette per gatti, non per il gusto, piuttosto per le dimensioni.

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    IL GIAPPONE NON É CRUELTY FREE

    In Giappone i cani sono carini. Sempre di razza e con quei buffi vestitini a forma di Ape o Calabrone. A volte li vedi per strada dentro a un passeggino, perché i padroni li trattano come bambini.

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