Ho parlato per un’ora e 24 minuti con Mia san, la mia amica giapponese.
Le ho fatto compagnia mentre il tifone Hagibis stava per arrivare su Tokyo.
E ho scoperto che la sua percezione del pericolo e del dolore è tragicomica.
L’11 marzo 2011 alle ore 14:46 al largo della costa della regione di Tōhoku, in Giappone, una scossa di magnitudo 8,9-9,0 con epicentro in mare distrusse migliaia di vite.
A oggi è il più potente registrato in Giappone.
Il 23 novembre 1980 stavo giocando a casa di mia nonna.
Dicono che guardare il cielo dall’isola di Aogashima sia un’esperienza trascendentale.
Tutto l’universo sembra caderti addosso.
E ti senti così piccolo davanti a quella pioggia di stelle.
Dovremmo andarci che dici?
Giovanni Battista Sidoti entrò illegalmente in Giappone durante il periodo Edo per predicare il cristianesimo.
Sbarcò nel 1708 sull'isola di Yakushima, sulle spalle 40 anni, un'immagine della Madonna, un breviario, gli oli sacri e un altare portatile.
C'è un uomo che aspetta in cielo. Secondo me vorrebbe tornare sulla terra, ma pensa che potrebbe impressionarci.
È morto a 76 anni lo stilista Kansai Yamamoto, che tutti ricordiamo per gli abiti androgini di Ziggy Stardust, l'alter ego di David Bowie.
Scriveva così Iwao Sekiguchi, 20 anni.
“2 agosto: sono alla stazione di Bologna. Telefono a Teresa ma non c’è. Decido quindi di andare a Venezia. Prendo il treno che parte alle 11:11.
Il 1 Agosto 2015 a Tokyo, esattamente ad Harajuku – regno colorato delle lolite e capitale delle mode extravaganti giapponesi – apriva il Kawaii Monster Cafe.
Nato da un'idea di Sebastian Masuda, artista geniale dallo sguardo zuccheroso e lisergico, il Kawaii Monster Cafe è subito diventato
Lo hanno chiamato in vari nomi. C’era quello romantico, “Cuore del soldato”, che poi è diventato “Shock da conchiglia” e infine il banale “Fatica da battaglia”. Ora è semplicemente stress post traumatico, ma per Kaneda è solo tristezza.
ittle Boy e Fat man, questi erano i criptonomi delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’Agosto del 1945.
Nomi innocui che nascondevano un presagio triste per la storia dell’umanità e che nessun giapponese riesce ancora a dimenticare.