È così difficile scrivere in tempi di guerra. Figuriamoci poi in tempi di guerra e internet, dove la corsa all’ultima notizia e alla foto più atroce sembrano siano diventati più importanti di una visione lucida e ponderata.
Un mio amico che abita in Russia è stato oscurato sui social. L’ultima volta mi ha scritto: “Sto bene, ma il monitor ormai è così”.
Non ho più saputo nulla di lui.
Il mio amico che abita ia Tokyo invece mi ha detto che vicino a casa sua la Skytree è sempre illuminata di colori diversi e che vederla dalla sua finestra gli da pace.
Non sembra che la guerra gli interessi molto.
Mi ha spiegato per filo e per segno l’origine dei colori che accendono la torre più alta al mondo (634 metri) e il loro significato.
Poi è apparsa questa foto su Twitter, postata dall’Ambasciata Ucraina di Tokyo con l’hashtag #StandForUkraine e #StandWithUkraineNOW.
Sono piovuti like e cuoricini a non finire.
Vedi che alla fine anche i giapponesi non sono poi così indifferenti.
Ma il mio amico, che è pignolo e anche un po’ polemico ha detto che in quell’immagine c’era un errore.
E in effetti non aveva torto.
Mentre giornalisti specializzati scrivevano ovunque della solidarietà del Giappone verso il popolo ucraino in guerra citando la Skytree e il Palazzo del Governo di Tokyo come simboli di pace illuminati di giallo e blu, io mi sorbivo la lezione magistrale sugli accostamenti cromatici scelti dagli Art Director della famosa torre di Asakusa.
Iki è l’accostamento chic, bianco e blu, ispirato dagli spruzzi del fiume Sumida, che è stato la principale via di trasporto durante il periodo Edo.
Miyabi, viola, rappresenta la grazia e l’estetica di Edo.
Infine l’ultimo colore aggiunto è Nobori, creato per il 5° anniversario della torre, dedicato allo spirito della Skytree. Arancio come il mandarino, considerato una tonalità porta fortuna.
Poi il mio amico mi ha spiegato che ogni tanto al reparto creativo si divertono a ideare nuove combinazioni per celebrare eventi particolari, come le Olimpiadi o la fioritura dei Sakura.
QUI potete consultare il calendario aggiornato delle “lucette” della torre.
L’ambasciata Ucraina a Tokyo il giorno in cui “Iki” era protagonista ha pensato che quei colori fossero una presa di posizione del Governo e della Tobu Group (la società proprietaria della Torre) mentre ahimè tutto era già stato programmato ben prima dell’invasione russa.
Nonostante molti commenti spiegassero che il colore era “Iki” e non quello della bandiera Ucraina, cosa confermata ufficialmente dagli stessi portavoce della Tobu sull’ Huffington Post, il messaggio del Tweet è stato preso per buono e ribattuto in tutto il mondo. Un corto circuito di significato che neanche il gioco del telefono senza fili.
Il Giappone, fra i paesi del G7, è quello che accoglie il numero più basso di richiedenti asilo.
Ma questo conflitto ha forse riacceso uno spirito più solidale. Il Primo Ministro Kishida ha dichiarato di voler accogliere i rifugiati, iniziando dai parenti degli Ucraini già residenti in Giappone per poi eventualmente aprire le porte anche a tutti gli altri.
Tra Russia e Giappone non c’è mai stata una bella amicizia, si sono scannati agli inizi del 900 per il controllo della Manciuria e della Corea e continuano a litigare dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per il controllo di 4 isole dell’arcipelago delle Kuril, terre galleggianti che si estendono dal nord dell’ Hokkaido fino alla Kamchatka.
L’estate scorsa l’arrivo del Primo Ministro russo Mišustin su quelle isole ha dato il via alla costruzione di impianti missilistici che ha fatto spaventare i giapponesi e girare le palle agli americani.
Sì, lo so, parlare di geopolitica è difficile e noioso. Però ogni tanto bisogna far fatica e capire come funzionano certe dinamiche, non è che il Giappone è solo treni in orario, educazione civile e cartoni animati.
Visto che non voglio tediarvi con complesse teorie belliche e pipponi storici, vi consiglio il Podcast Good Morning Japan curato da Marco Massarotto che in maniera fluida e comprensibile racconta gioie e dolori del Giappone moderno, comprese le faccende più complicate.
QUI una puntata sulle ambigue parole asiatiche della crisi Ucraina.
Intanto questa settimana il giapponese Drive my Car ha vinto l’Oscar come miglior film straniero.
E io non smetterei mai di riguardarmi on line il video dello speech di Ryusuke Hamaguchi, interrotto a metà dalla band degli Academy Awards facendo infuriare i fan del regista.
Altro che schiaffo di Will Smith.
Gtvb
Cover: ©GoodMorningJapan
Immagini:
©TOBU RAILWAY CO.,LTD. & TOBU TOWER SKYTREE CO.,LTD.
©geopoliticalmonitor
©Luis Alberto Rodriguez
Fonti: Soranews24, Geopoliticalmonitor,