I picnic nell'immaginario collettivo sono qualcosa di romantico e bucolico. Per i giapponesi un rito che si può trasformare in qualcosa di grottesco.
Lo so è Autunno, ma parlare di Primavera è sempre bello.
Buona lettura.
Oggi Alice ci ha invitato a "fare Hanami". La mia amica Piera è uscita pazza perché sono ore tolte allo shopping e per lei contemplare i ciliegi in fiore è una perdita di tempo in confronto alle offerte di Shibuya109, il centro commerciale per sole donne che svetta vicino allo Shibuya Crossing.
Io invece che sono romantico non vedo l'ora di mangiare polpette di gamberetti sdraiato sopra un tappeto di petali.
Non c'è un bel clima, i Sakura faticano a sbocciare. Il periodo della fioritura dura a mala pena una settimana, i giapponesi sono vagamente più felici, le città si tingono di rosa pallido e l'alcol scorre a fiumi ovunque.
A me non piace tanto mangiare per terra, perché ti assaltano le formiche, ti entrano i moscerini nel bicchiere, ti pungono le vespe, hai sempre la terra nel panino e le foglie attaccate al culo, ma per l'Hanami farò un eccezione, perché sono romantico e non vedo l'ora di mangiare polpette di gamberetti sdraiato sopra un tappeto di petali. (lo so, sono ripetitivo)
Appuntamento al parco Yoyogi Koen, uno dei più grandi di tutta Tokyo.
Secondo tradizione ognuno deve portare qualcosa. Io e la Piera che ci alimentiamo come degli Orsetti del cuore abbiamo optato per delle caramelle colorate chimicamente e dei succhini di origine sconosciuta.
"Dici che moriranno di diabete?"
"Amico che te ne frega! Manco li conosciamo!"
Capisci che è periodo di Hanami perché i supermercati sono presi d'assalto, le birre spariscono come gli omaggi "Whiskas" che ti danno al supermercato (anche se non hai un gatto), gli Onigiri non si trovano nel raggio di dieci km ei piatti pronti diventano solo degli ologrammi.
Per facilitare il ritrovo dei commensali il nostro capogruppo Alice ha scelto la statua del cane Hachiko a Shibuya, ovvero il luogo più affolato del mondo.
"E se Alice arriva in ritardo? Come facciamo a riconoscere gli altri invitati?"
"Amico che te ne frega! Manco li conosciamo!"
"Piera l'hai già detto prima"
"Amico che te ne frega! Manco li conosciamo!"
Dopo mezz'ora mi sono accorto che la mia compagna di avventure aveva affittato una sua sosia per ripetere questa battuta. Maledetta, lo so che sei fuggita nel negozietto di calze e che mi lascerai solo in mezzo a sconosciuti che ostenteranno il loro giapponese scolastico facendomi sentire una mentina sputata per terra.
Preso dai sensi di colpa per aver comprato solo delle caramelle, mi sono infilato all'ultimo momento di da Donquijote, un altro mega store da visitare, tempio del trash dove si trova qualsiasi cosa.
Seguire il regime alimentare della Piera però è molto faticoso.
"Senti Gabry io non voglio mangiare riso, ho bisogno di cibi energizzanti, che diano al mio corpo il giusto equilibrio tra felicità e gusto"
"E secondo te il formaggio alla fragola è un cibo sano?"
"Tu non capisci. Tu mangi ancora la pasta, che alla tua età ti va tutta nel girovita"
Siamo veramente tanti. Il gruppo Hanami assomiglia a una barzelletta, però tutto questi melting pot mi mette allegria.
C'è il giapponese innamorato dell'Italia che vorrebbe solo parlare italiano, sposarsi con una italiana e vivere in italia.
C'è il napoletano che si lamenta del caffè di merda che fanno a Tokyo, il coreano che pensa solo alla moda, la coreana che pensa solo alla moda, un altro coreano che pensa solo alla moda e tutti e tre si sono portati un asciugamano per non sporcarsi i pantaloni, perchè sono di marca e potrebbero rovinarsi.
C'è una cinese che parla solo giapponese perché ha paura di essere sgamata dai nazionalisti nipponici e bullizzata per strada.
C'è una filippina che è stata adottata dalla mia amica Piera, solo perché le ricorda un membro della sua servitù, c'è Marco da Rimini, Alessandro da Milano e infine ci sono io, che sto semi sdraiato di traverso come la Venere di Urbino perché mi fa male la schiena.
Il parco è strapieno, manco fossimo a un concerto di Vasco Rossi, ci sono le formiche che fanno la "ola" per quante briciole stanno trovando.
In questo periodo alcuni negozi vendono i tappeti per gli hanami, (c’è anche quello con Hello Kitty tranquilli).
I nostri assomigliano ai sacchetti dell'Ikea, stesso materiale. Ma ci sono anche quelli per i ricchi, in cashmere tre fili, quelli per i bambini con Doraemon e Pikachu e quelli per i poveri, che puoi usarli anche per farci pisciare il cane in casa.
Il nostro gruppo è ben organizzato. Tutti hanno un bento con riso e spiedini di pollo, frutta a volontà, edamame, carotine a forma di fiore, würstel a forma di polipo, fiori a forma di carotine, polipi a forma di würstel. Sembra di stare a una mensa di un asilo nido.
E per capirsi parlano solo giapponese.
Così mentre loro si esercitano a dire "Come stai?" io e la Piera ne approfittiamo per mangiarci tutto.
Contemplazione, silenzio, commozione. La natura ispirava i poeti giapponesi.
Il fiore di ciliegio incarna anche lo spirito del samurai: puro, onesto e leale. Come il petalo che si stacca e muore anche il valoroso guerriero giapponese è pronto a perire in battaglia.
La morte, la rinascita, lo splendore.
Tutti questi pensieri mi sono passati in testa mentre quello di fianco a me cominciava a vomitare come Linda Blair nell'Esorcista.
Inizia lo spettacolo. Perché il bello dell'Hanami è contemplare anche i giapponesi che alzano il gomito.
C'è la ragazza ubriaca marcia che fa la ruota, l'altra timida che rimane in piedi perché i suoi colleghi sono tutti maschi e non vorrebbe mostrarsi troppo audace sedendosi, c'è quello che rutta gli Haiku di Matsuo Bashō e uno svenuto con degli spasmi muscolari.
E se ti scappa la pipì? Tranquilli al parco Yoyogi ci sono bagni ovunque.
Peccato per la coda. Ho visto gente farsi scoppiare la vescica e lasciarsi morire di fianco ai tanti adorati ciliegi.
Mentre cerco di trattenere i miei liquidi senza dare troppo nell'occhio, noto una ragazza impazzita che balla davanti all'ingresso dei bagni, ha in mano due birre, una minigonna inesistente, degli stivali di vernice e quell'aria un po' malmessa che…ecco è caduta.
Noi incontinenti siamo più felici, finalmente uno spettacolo hot che distoglie il pensiero dall'incombente trepidazione delle nostre vie urinarie che si quietano davanti al dilemma:"Indosserà o no le mutandine?"
Domanda: secondo voi questa ragazza cosa dovrà fare in bagno?
Il mio primo Hanami è finito dopo due ore, di cui una passata in fila ai cessi.
Contemplare è bellissimo, ma mangiare e ridere lo è ancora di più.
Gtvb