L’ultima volta che sono stato alle terme giapponesi sono svenuto, mi ricordo solo che c’era un signore che mi teneva le gambe alzate e mi guardava le parti intime.
(QUI se volete rispolverare la memoria)
L’albergo termale che abbiamo invaso si trova sopra le colline di Aizu.
Quando la signorina della reception ci ha visto arrivare ha allarmato tutto lo staff.
“Ci sono due stranieri puzzolenti all’interno del nostro rinomato hotel. Mettete subito le trappole fuori dall’ascensore e liberate il Kraken!”
E’ tradizione indossare lo Yukata in questi luoghi di pace e ogni volta mi fa molto ridere, perché sembriamo tutti delle estetiste impazzite che vagano nei corridoi in cerca di qualcuno da torturare.
Io e Marco ci siamo sparati foto ovunque.
Gli amici di Mia san ci hanno subito chiesto se indossavamo le mutandine.
Ma per chi ci avete preso? Mica siamo delle lolite in cerca di guai.
Detto questo, con il gruppo ci siamo integrati come se fossimo amici di vecchia data. Ridiamo senza capire le battute, ma ridiamo. Kyoko mi da pure delle pacche sulle spalle, che è una cosa molto strana per una donna giapponese.
Non mi ricordo i nomi di tutti, ma in camera con noi dorme un signore sulla cinquantina che fuma e guarda la tv. Poi c’è la signora con i capelli raccolti, tanto carina, che mi fotografa continuamente, Mizuno san che è un po’ il capetto del nostro "gruppo vacanze" e infine, dopo giorni di vita insieme, ho scoperto che c’è pure suo figlio: diciottenne, aspirante parrucchiere, capace di rendersi invisibile.
Ho provato a parlargli.
“Sai l’inglese?”
Mi fa un cenno e capisco “pochino”
“How old are you?”
“????”
“Anni…age…età. Come posso dirtelo”
“????”
“Io ho quattro zero anni, Marco tre cinque…e tu?”
“????”
“What’s your name?”
“????”
“Vabbè facciamo finta di non conoscerci”
La cena a buffet è servita in una sala bunker. E ragazzi che buffet!
Non ho fatto in tempo a dire: “vediamo cosa c’è di buono” che è in un nano secondo era rimasto solo il fondo della zuppa di miso e del tofu schiacciato per terra.
Marco nella ressa si nascondeva il sushi in tasca e le alghe nelle mutande.
Sembrava di stare a un matrimonio pugliese con in più il rischio di scivolare sulla soia versata.
Io non ho fatto il bagno alle terme, perché avevo paura di svenire. Ma con Marco abbiamo sfilato nudi fra le vasche mostrando a tutti la nostra dote.
Il figlio diciottenne di Mizuno san appena ci ha visti è corso subito a raccontare qualcosa al padre. Deve aver messo strane voci in giro. Ormai ci guardano come se fossimo "merce di scambio".
Questo posto si sta trasformando nell'Overlook Hotel di Shining.
I clienti bisbigliano cose strane all'orecchio, si sentono voci provenire da stanze vuote.
Eppure ci siamo comportati bene. Abbiamo seguito tutte le regole della buona educazione giapponese.
Chi se ne frega. Nel caso ci sveglieremo senza un rene.
“Gabry, posso chiederti una traduzione in italiano?”
“Certo Mia san”
“Come si dice in modo cordiale ragazzo verginello?”
Lo sapevo questi ci vogliono vendere come schiavi del sesso al clan di Aizu!
Gtvb