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MADEMOISELLE HIROKO

Il 29 dicembre di questo 2020 funesto se n’è andato anche Pierre Cardin.
Aveva 98 anni, vissuti straordinariamente come in una favola che lo vede nascere povero in un piccolo paese del Veneto e trionfare da giovane adulto a Parigi, dove rivoluziona letteralmente il mondo della moda.
Qui Antonio Mancinelli – giornalista esperto di moda – ne ricorda la grandezza e le invenzioni che lo hanno reso celebre: la moda futuristica che con vinile e metallo costruiva abiti dalle linee geometriche; il prêt-à-porter; le collezioni e le sfilate dedicate all’uomo; i look che negli anni Sessanta hanno fatto dei Beatles dei modelli di stile.
E poi l’audacia di far sfilare per la prima volta sulle passerelle della Ville Lumière una modella giapponese.

Pierre Cardin Japan
Alla fine degli anni Cinquanta Monsieur Pierre – primo stilista a farlo – iniziò a vendere i propri capi di alta moda in Giappone e nel 1957 venne invitato dal Bunka Fashion College di Tokyo a tenere un ciclo di lezioni sul suo famoso taglio tridimensionale.
Durante questo viaggio incontrò Hiroko Matsumoto, all’epoca poco più che ventenne, e ne fu conquistato.

Burt_Glinn_Hiroko_Matsumoto
Hiroko era una ragazza di grande bellezza, dal fascino misterioso e dall’eleganza naturale.
La convinse a seguirlo a Parigi e ne fece la sua musa: non una semplice indossatrice, ma una vera e propria interprete delle creazioni del geniale couturier, capace di dare volto e forma alle sue visioni.
Mademoiselle Matsumoto – così divenne presto nota a tutti – aveva carattere e stile: iconico il suo caschetto con la frangia spuntata e i sui look fatti di abitini svelti, corti e geometrici – tipici dell’estetica Mod di quegli anni – e di azzardi eccentrici in cui mescolava accessori oversize e minigonne striminzite, pellicce e piume, tessuti preziosi e materiali sperimentali.
Era perfetta per gli scatti di Yoshi Takata, fotografa giapponese trapiantata a Parigi e amica di maestri quali Ihei Kimura, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Man Ray, che con Pierre Cardin collaborò per oltre quarant’anni e che con lui inventò l’immaginario futuristico diventato caratteristico di quell’epoca.
Davanti all’obiettivo Hiroko sapeva muoversi con delicata ironia e senso del teatro, assumendo pose ispirate alla tradizione scenica giapponese. Gli scatti che ne uscivano erano magici e seducenti.
E così conquistò i più importanti fotografi di moda.

Richard Avedon la ritrasse prima raffinata e sensuale in un rigoroso monospalla nero, lo sguardo enigmatico e le dita che accarezzano le perle sul décolleté; poi in un’impalpabile e romantica nuvola rosa in contrasto con l’espressione penetrante e severa.

Richard Avedon Hiroko Matsumoto
Per Clive Arrowsmith divenne una fiabesca e nivea ammaestratrice di colombe.

Clive_Arrowsmith Hiroko Matsumoto
Jack Ward la fece apparire fra sbuffi e vivaci volteggi di sete e organze, stampate con decori che ricordano la celebre onda di Hokusai.

hiroko matsumoto courtesy of amc photographed jack ward vogue april 1 1966

William Klein ne tratteggiò una silhouette elegante e fragile in bianco e nero.

William Klein Hiroko Matsumoto

Nel 1967 Hiroko Matsumoto sposa Henry Berghauer, manager del gruppo Pierre Cardin e decide di abbandonare la sua carriera di modella.
Nel 1970 si affaccia però al mondo del cinema, accettando un ruolo nel film Domicile Conjugal di François Truffaut. Interpreta l’amante del protagonista e indossa costumi disegnati da Hanae Mori, leggendaria stilista giapponese la cui Maison è la prima asiatica ad essere stata ammessa ufficialmente alle sfilate di alta moda parigine.
Il suo matrimonio intanto naufraga e dopo pochi anni Hiroko si risposa con Jean-Claude Cathalan, dirigente di un grande gruppo farmaceutico. Insieme hanno una figlia, Maxime Cathalan, che non ha nemmeno due anni quando viene rapita per rilasciata solo dopo il pagamento di un grosso riscatto.
Un evento drammatico e traumatizzante che fa scegliere ad Hiroko il definitivo ritiro dalla scena pubblica.
Quello della moda continua ad essere però il suo mondo e Mademoiselle Matsumoto continuerà a lavorare con grandi riviste e alla realizzazione di eventi fino a che nel 2003, a soli 67 anni, si spegne per una malattia.

Gtvb

Foto Cover: Terence Donovan © X ELLE Marzo 1966

Immagini: Pierre Cardin © - Burt Glinn © - Richard Avedon © - Clive_Arrowsmith © - amc photographed Jack Ward © - William Klein ©