Se avete in programma una vacanza in quel del Sol levante, non ditelo a nessuno.
Perché?
“Amico ho letto che sei a Tokyo, mi compri un chilo di the verde”
“Ma posso portare solo 20 kg in valigia”
“E quanto pesa?”
“19”
“Perfetto”
Oppure.
“Allora ho bisogno di calze, una tazza di Totoro, delle caramelle piene di coloranti e zuccheri sintetici, un paio di ciabatte di Muji che lì costano meno, un kimono di seta a buon mercato, il costume di Doraemon, un ventaglio originale di una geisha in pensione, dei tessuti che devo rifare i cuscini, dei portachiavi a forma di zampa di gatto, del sushi congelato, un peluche di Hello Kitty, una power bank di Pikachu”
“Hai finito?”
“No! Vorrei anche dei quaderni di Cinnamon, delle formine per il riso, il rimmel di Lady Oscar, i Kit Kat al gusto Sakura, qualche bottiglia delle Vending machine e se puoi la bacchetta di Sailor Moon 1° serie, che le altre fanno tutte cagare”
Infine.
“Ciao ho visto sui social che sei a Tokyo, io sono un collezionista di Cel e Douga, non è che potresti comprarmene qualcuno?
“Scusa chi sei?”
“Noi non ci conosciamo, ma tranquillo mi presento subito: sono Takeshi Cannavacciuolo, seguo il tuo blog da due giorni e ti ho già preparato una mappa dei negozi che dovrai visitare per mio conto”
Click!
Avete capito?
Il rischio è che torniate a casa con 36 kg in più. E al check-in potrebbero essere multe salate.
“Scusa per caso è caduta la linea?”
“No, mi è scivolato il cellulare nel gabinetto”
“E funziona ancora?”
“Sì, é ignifugo”
“Ignifugo vuole dire un’altra cosa!”
Alla fine mio malgrado ho accettato, ma solo perché sono un ragazzo buono e gentile.
Il problema è che questa persona non la conosco affatto.
“Sentiamo Signor Cannavacciuolo dove devo andare?”
“A Nakano Broadway, il grande centro commerciale per gli otaku di Nakano…”
“C’ero arrivato che era a Nakano”
“Poi correre subito al 4° piano, in fondo al corridoio troverai una povera commessa rinchiusa in un negozio piccolissimo. Dovrai chiederle gentilmente di trovarti i Cel di Lady Oscar, Cavalieri dello zodiaco o di Jeeg robot d’acciaio”
“Scusa, ma cosa sono ‘sti Cel?”
“I Cel sono…”
Click!
Nakano Broadway, è una galleria di negozi un po’ vintage che sorge ovviamente nel ridente quartiere di Nakano, che i miei amici hanno ribattezzato “Kakano” perché dicono faccia schifo.
Assorbita nel 1932 dalla città di Tokyo, Nakano era famosa per il suo carcere, smantellato 50 anni fa.
Ogni sito, blog o portale che parli di questo quartiere cita sempre il grande centro commerciale Nakano Broadway. E io non sarei tanto fiero di sapere che sono famoso solo per questa cosa.
Che palle.
Eppure vicino a questo tempio per nerd ne esiste un altro un pochino più spirituale dedicato alla medicina e alla salute.
Si chiama Araiyakushi Baishoin.
Nel XIV° secolo arrivò qui un monaco e scoprì che c’era una bella e fresca fonte sorgiva. Decise così di fermarsi, costruirsi una capanna e praticare qui lo Shingon, il buddismo esoterico giapponese.
Non ho capito bene di cosa si tratti: ho provato a leggere qualche cosa, ma tutto quello che ne ho ricavato è stato un episodio di epistassi dovuto allo sforzo.
Quindi non starò a tediarvi sul contenuto dei quattro testi principali, ovvero il Mahāvairocana Sūtra (大日経, Dainichi-kyō), il Vajraśekhara Sūtra (金剛頂経, Kongōchō-kyō), il Prajñāpāramitā Naya Sūtra (般若理趣経, Hannya Rishu-kyō). ), e il Susiddhikara Sūtra (蘇悉地経, Soshitsuji-kyō) che sembrano contorte formule magiche per richiamare spiriti maligni, però posso dirvi che nel giardino di quella capanna molti anni dopo la morte del monaco un albero di prugne incominciò a brillare.
O erano vecchi addobbi di lucine di Tiger oppure qualcosa di magico stava accadendo.
Gli abitanti della zona notarono che sui rami del pruno c’era un’immagine sacra.
Perché allora non approfittarne per costruire sopra le rovine della capanna un bel luogo di culto dove attirare fedeli e curiosi e magari guadagnarci pure qualcosa?
A dare forza al progetto ci fu anche un evento miracoloso: un bambino mezzo cieco venne qui a chiedere la grazia e in men che non si dica recuperò pienamente la vista.
Da allora corrono tutti al tempio a invocare protezione e salute.
Sacro e profano a Nakano, fa anche rima.
La storia del centro commerciale è un pochino più recente. Quest’anno compirà 56 anni.
Un tempo luogo frequentato dalle “sciure” giapponesi, ha perso allure negli anni 80 quando le più sexy Shinjuku e Ikebukuro iniziarono a fargli concorrenza con Mall di lusso che mandarono in rovina le boutique di Nakano Broadway.
A rilanciarlo cambiandone radicalmente la natura fu Mandarake, che aprì qui nel 1980 il suo primo negozio di Manga usati. Fu un grande successo.
E così negozianti di kimono e maglioni misto acrilico lasciarono spazio a pupazzi, Godzilla, fumetti e memorabilia.
Gli Otaku ringraziano ancora.
Mentre io dovrei detestare l’intero cosmo e anche la libera concorrenza, che se non ci fosse stata, ora non sarei qui a parlare il mio giapponese maccheronico con una commessa, rinchiusa in un negozio microscopico, che non ha cazzi di starmi dietro.
“Ciao Gabriele volevo spiegarti che i Cel sono i famosi rodovetri, fogli trasparenti in acetato di cellulosa dove viene stampato il disegno che poi verrà dipinto, tutti i cartoni animati degli anni 80 erano fatti con i cel…e poi…
Click!
Ora io non so chi decida il prezzo del mercato, ma una coppia di pupazzi di gomma della Stella della Senna e il Tulipano nero sotto cortisone a 170 Euro mi sembra un po’ eccessivo.
Sopratutto perché poi devi portarli al tempio Araiyakushi Baishoin per farli curare. E solo Budda sa quanti ti costerà in offerte e preghiere.
Gtvb
Cover. ©Slothinmyhead