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SPERIAMO CHE SIA FEMMINA (IL TRONO DEL CRISANTEMO)

C’è fermento nel partito di governo giapponese e a Palazzo Reale.
Sarà una donna o un uomo a ereditare la carica di Imperatore?
Il 61enne Naruhito, ancora fresco di incoronazione, sta facendo le corna sotto la scrivania.
Sono 17 i membri della famiglia reale, ma solo 3 hanno diritto al trono del Crisantemo.

Chi sono i finalisti?

Fumihito, fratello minore di Naruhito. Classe 1965, ha studiato tassonomia dei pesci alla John’s College di Oxford.
In un paese dove si mangia spesso pesce crudo, avere un Imperatore che sa tutto di animali acquatici non è poi così male.

Hisaito, figlio di Fumihito e nipote di Naruhito. È il giovane della famiglia.
Non ha ancora 16 anni e il suo destino sembra già scritto.
Hanno puntato tutto su di lui. Unico erede maschio dei due figli di Akihito. (l’imperatore che ha abdicato perché era veramente stanco e si voleva godere la pensione)
Il ragazzino pensa ancora a scovare i Pokemon nel grande giardino del Palazzo Imperiale e non sa in che delirio è destinato a cacciarsi.
Sua madre, la principessa Kiko, nonostante provenisse dalla classe media, riuscì a sposare un membro della famiglia reale, mandando in tilt l’Agenzia della Casa Imperiale, nota anche per essere una congrega di bigotti, tignosi e con le fette di alga nori sugli occhi.
Questa Agenzia di occupa di tutte le questioni di Naruhito e dei suoi regali parenti: dalla salute, alla sicurezza fino al mantenimento. Organizza eventi, difende la tradizione millenaria della progenie di Amaterasu e secondo me sceglie anche i colori degli abiti delle principesse: “Bene ragazzi, oggi  come le vestiamo le principesse? Color cipria o ecru?”

principe Hisaito

Infine c’è lo zio di Naruhito, il principe Masahito, ultra ottuagenario che ahimè non ha avuto eredi.
Non sembra intenzionato a diventare Imperatore, pare che il fratello Akihito gli abbia mandato su Whatsapp una lista con tutti i pro e i contro nel caso scegliesse di sedersi sul trono: “Credimi è scomodissimo”

E poi ci sono le ragazze, che l’Agenzia della Casa Imperiale e il Partito Liberal-Democratico considerano demoni pronti a intaccare il principio conservatore della successione patrilineare.

Sono Mako, Kako e Aiko.

principessa Mako

Mako, prima nipote dell’ex imperatore Akihito, è balzata alle cronache l’anno scorso per aver rinunciato ai titoli imperiali e a un assegno milionario di buona uscita soltanto per amore. Suo marito Kei, popolano e babbano, lavora in uno studio legale a New York.
Dicono che i due vivano in un bilocale, perché si sa gli affitti nella Grande Mela sono stellari.
Lui ahimè non è riuscito a superare l’esame per diventare avvocato, mettendo in imbarazzo i suoi futuri blasonati parenti.
Mako però ha sempre avuto parole dolci verso il suo compagno somarello e nonostante avesse quasi tutti contro ha  continuato a sorridere. Poi non vedeva l’ora di defilarsi da quei misogini baciapile di corte e soprattutto da Takubo Tadae, figura ombrosa della politica giapponese.
Takubo è i leader del Nippon kaigi (di cui fa parte anche l’ex primo ministro Abe) giovane movimento shintoista ultraconservatore che fra i suoi obiettivi ha quello di eliminare la parità dei sessi, la costituzione pacifista post bellica, gli stranieri e le leggi a tutela dei diritti umani.
Altri membri noti sono l’ex ministro della difesa Koike Yuriko, (la sindaca di Tokyo) che ha dichiarato più volte che i giapponesi non hanno nessuna colpa per la strage dei coreani dopo il terremoto del Kanto del 1923.
Il terremoto generò incendi ed esplosioni e l’opinione pubblica diede la colpa ai poveri coreani, incolpandoli di aver riempito i pozzi di veleno e di aver appiccato fuochi qua e là, giusto per rendere il disastro ancora più disastroso.
Diciamocelo, questo Takubo è un nazionalista con il culto macista dell’impero che sicuramente non ha tirato fuori uno Yen per il regalo di nozze di Mako e Kei.

Principessa Kako

Kako, quella con il nome più imbarazzante per noi italiani, è la più carina delle cugine e non sarebbe male come Imperatrice. Educata, sensibile, ha sostenuto la sorella Mako nella sua decisione di abbandonare il Palazzo.

“Lasciami i vestiti che in America mangerai malissimo e ingrasserai. E poi il letto a castello lo posso bruciare? È anni che dormo sotto e sento i tuoi umori notturni”

Sì è proprio dolce. Ha imparato il linguaggio dei sordomuti, sa pattinare e le piace un sacco la vita degli scout, ma purtroppo non può frequentarli perché, sempre i soliti moralisti  dell’Agenzia della Casa Imperiale, non vogliono che si pulisca il sedere con le foglie.

E poi c’è Aiko, l’unica figlia dell’ Imperatore Naruhito. A lei spetterebbe di diritto tutto, se non ci fosse quel cavillo che vieta le donne di salire al trono.

Principessa Aiko
Bullizzata alle elementari da teppistelli della rinomata scuola d’élite Gakushūin, la principessa è anni che si sente dire “Sei l’Imperatrice di stokazzo”.
Non è affascinante come Mako e Kako, ma cerca nonostante il peso che porta sulle spalle, di far buon viso a cattiva sorte.
È apparsa nella sua prima uscita reale il 1 Gennaio, durante le celebrazioni di Capodanno con un abito color confetto che probabilmente non ha scelto lei.
Ha 20 anni appena compiuti e poi…toglietele quella frangia fastidiosa e rada che poraccia sembra che indossi una parrucca sintetica. Ecco l’ho detto!

Ma c’è qualcun altro che trama da sotto il futon.
Takako, l’ultima figlia dell’Imperatore Hiroito, sposò un impiegato di banca di origini nobili, ma non abbastanza nobili da poter mantenere lo status di marito di una principessa. Così Takako, in nome dell’amore, appese la tiara al chiodo senza però rinunciare alla liquidazione di 500.000 dollari, che negli anni sessanta erano gran soldoni.
Dieci anni dopo dichiarò al New York Times che la vita a corte era noiosa e piena di restrizioni: “Pensavo a cosa serve fare storie, dal momento che non posso cambiare le cose in alcun modo”.
Ma udite udite ebbe un figlio maschio: Yoshihisa che compirà 60 anni quest’anno. Età giusta per un Imperatore. E magari quelli dell’Agenzia della Camera Imperiale potrebbero riammetterlo a corte nonostante sua madre sia fuori ufficialmente da un bel po’ di anni. Tanto basta che sia un maschio.

il_trono_del_crisantemo
Già, l’imperatore giapponese è il simbolo dello stato e dell’unità del suo popolo. E se il popolo è pronto al cambiamento (quasi l’80% dei giapponesi vorrebbe una donna al trono) non si capisce come mai la politica e tutte le sue maestranze facciano orecchie da mercante.
Lo sa bene Jingū , la prima imperatrice giapponese, (169 - 269) rimossa dall’elenco dei sovrani e diventata così una figura leggendaria.

Gtvb 

Cover:© IMPERIAL HOUSEHOLD AGENCY OF JAPAN/REUTERS
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