Appena arrivati a Sukagawa io Marco e Mia san siamo stati accolti da un cesto di fragole. Sì, un bellissimo cesto di fragole, perfette e quasi tutte delle stessa misura. Perché Sukagawa non è solo famosa per Ultraman e per il museo di Matsuo Bashō, uno dei più grandi poeti giapponesi, ma anche per la tenacia con cui ha dovuto combattere dopo l’11 Marzo 2011.
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Bisogna ripartire ahimè, giusto il tempo di lasciare un pezzettino di cuore a Sukagawa e bere un caffè in lattina di fianco a una Vending Machine per strada. Mi ero così abituato a questo clima da backstage di film di mostri, ma purtroppo le cose belle finiscono. In Giappone però c’è sempre una sorpresa dietro l’angolo.
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Uno dei luoghi più spirituali della città di Aizuwakamatsu è Limoriyama.: una collina dove i Byakkotai, l’esercito minorenne del padrone di Aizu, si suicidò in massa facendo seppuku. I ragazzini videro il castello bruciare e per l’imbarazzo e la vergogna di aver perso la guerra contro l’esercito imperiale s’infilarono un coltello nella pancia.
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Io sono affezionato a Pippo, il mio primo orsetto di peluche. È stato per anni l'eroe di casa. Mi proteggeva dall'uomo nero sotto il letto, dai mostri che vivevano nell'armadio e persino dai bulletti della scuola. Assomigliava vagamente a Pakkun, la mascotte di Paul e Nina, l'omonimo cartone animato che raccontava di due ragazzini che viaggiavano in un mondo parallelo.
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Il Giappone è un paese libero? Me lo chiedo ogni volta che inseguo il mio amico Marco, che non fa altro che passare le sue serate a trangugiare al conbini bevande di dubbia provenienza e piene di zuccheri sintetici. Qui a Tokyo puoi essere quello che vuoi, vestirti come ti pare e piace e dare sfogo a qualsiasi perversione.